Usa: Hearst paga 50 milioni di dollari per tacitare accusa di violazione privacy di abbonati a riviste

La scorsa settimana Hearst Communications Inc. ha raggiunto una transazione pagando 50 milioni di dollari in una causa riguardante una violazione della legge sulla privacy del Michigan per aver venduto a terzi le informazioni personali degli interessati senza il loro consenso, provocando a questi molestie telefoniche e posta indesiderata dopo essersi abbonati a Good Housekeeping e Country Living.

La transazione preliminare di Hearst è stata depositata presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti a Manhattan (Tribunale distrettuale degli Stati Uniti, Distretto meridionale di New York, n. 15-09279) e richiede l’approvazione di un giudice. Gli avvocati dei querelanti possono richiedere spese legali fino a 16,67 milioni di dollari.

L’accusa mossa contro Hearst è quella di aver violato il “Michigan Video Rental Privacy Act” cedendo i dati storici degli abbonati alle riviste contenenti le loro abitudini di lettura a una società di data mining, per poi rivendere i profili dei clienti rielaborati dalla società a terze parti.

 

I dati che erano stati presumibilmente condivisi riguardavano anche lettori di altre note riviste come Cosmopolitan, Country Living, Elle, Esquire, Food Network Magazine, Good Housekeeping, Harper’s Bazaar, O:The Oprah Magazine, Redbook e Seventeen, e includevano età, razza, religione, livelli di reddito, donazioni di beneficenza, condizioni mediche, affiliazioni politiche e abitudini di acquisto, come dimostrano i documenti del tribunale.

La compagnia Hearst Communications Inc, con sede a Manhattan, ha negato i torti ma si è accontentata di evitare l’incertezza e il rischio di ulteriori contenziosi, come dimostrano i documenti di transazione. Le assicurazioni potrebbero coprire parte del pagamento.

Fonte: Reuters